
È con dispiacere estremo che do la notizia della scomparsa del cane più rompiballe del mondo. Spentosi da poco durante un attacco fatale di abbaio selvaggio.
Cous Cous, cane bassotto, mascotte, miracolato, mendicante senza fondo, mordacissimo, impietosa sveglia notturna.
Si presentò in clinica circa otto anni fa. Aveva sette anni e un’ernia cervicale che lo rendeva tetraplegico. Il legittimo proprietario, rifiutato l’intervento, aveva chiesto l’eutanasia. Noi lo operammo proponendo l’adozione. Come primo ringraziamento Cous Cous assestò, durante la mensile degenza, svariati morsi a ciascuno di noi. E mano a mano che riprendeva forza sulle zampe, i suoi assalti si facevano più efficaci. Finalmente il periodo di gabbia e punture finì e Cous Cous divenne il compagno notturno di ognuno di noi. Quando la clinica esauriva il lavoro diurno, il tremendo bassotto prendeva in custodia il medico di guardia, divideva con lui la cena e si sdraiava ai suoi piedi come il più fedele dei cani. Mi ci ha fregato diverse volte: tutto compreso nella sua parte di miserabile aspettava la pietosa carezza per avere la mano a portata di bocca. Piccolo bastardo!
Nella sua carriera Cous Cous vanta anche un avvelenamento da dicumarolo. Si salvò soltanto perché le 280 pillole di antidoto che dovette assumere in tre settimane sapevano di cioccolato.
Ha attentato alla salute cardiaca di tutti noi con puntuale determinazione quando, simultaneamente al campanello delle emergenze notturne, partiva all’assalto abbaiando come cento cani (i peggiori risvegli della mia vita…fin’ora). Ed è paradossale che dopo tanti tentativi di farci morire d’infarto, proprio in uno di questi accessi abbia deciso di restarci secco lui.
E tante volte, di notte come di giorno, è stato al nostro fianco, a darci conforto nel lavoro e compagnia nel silenzio, senza mai lamentarsi per la sveglia, il freddo, il poco sonno. E qualche volta, preziosa, si è anche lasciato accarezzare
Cous Cous, cane bassotto, mascotte, miracolato, mendicante senza fondo, mordacissimo, impietosa sveglia notturna.
Si presentò in clinica circa otto anni fa. Aveva sette anni e un’ernia cervicale che lo rendeva tetraplegico. Il legittimo proprietario, rifiutato l’intervento, aveva chiesto l’eutanasia. Noi lo operammo proponendo l’adozione. Come primo ringraziamento Cous Cous assestò, durante la mensile degenza, svariati morsi a ciascuno di noi. E mano a mano che riprendeva forza sulle zampe, i suoi assalti si facevano più efficaci. Finalmente il periodo di gabbia e punture finì e Cous Cous divenne il compagno notturno di ognuno di noi. Quando la clinica esauriva il lavoro diurno, il tremendo bassotto prendeva in custodia il medico di guardia, divideva con lui la cena e si sdraiava ai suoi piedi come il più fedele dei cani. Mi ci ha fregato diverse volte: tutto compreso nella sua parte di miserabile aspettava la pietosa carezza per avere la mano a portata di bocca. Piccolo bastardo!
Nella sua carriera Cous Cous vanta anche un avvelenamento da dicumarolo. Si salvò soltanto perché le 280 pillole di antidoto che dovette assumere in tre settimane sapevano di cioccolato.
Ha attentato alla salute cardiaca di tutti noi con puntuale determinazione quando, simultaneamente al campanello delle emergenze notturne, partiva all’assalto abbaiando come cento cani (i peggiori risvegli della mia vita…fin’ora). Ed è paradossale che dopo tanti tentativi di farci morire d’infarto, proprio in uno di questi accessi abbia deciso di restarci secco lui.
E tante volte, di notte come di giorno, è stato al nostro fianco, a darci conforto nel lavoro e compagnia nel silenzio, senza mai lamentarsi per la sveglia, il freddo, il poco sonno. E qualche volta, preziosa, si è anche lasciato accarezzare
1 commento:
evviva!!! allora non è Toby il cane più rompiballe....lo sapevo che scherzavi.... io aspetto news....superimpegnatomigliorvetalmondo...
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